Il basco: un accessorio che da molti anni vediamo indossato dai nostri militari, simbolo di rigore, forza e disciplina. Si è affermato all’interno di ρiυ’ reparti dell’Esercito, dei Carabinieri e della Polizia nella seconda metà del Novecento e da allora contribuisce a distinguere tra loro i vari corpi e i reparti delle Forze Armate. Inoltre, prima di essere indossato, deve assumere la tipica forma calata sul lato e per questo richiede l’esecuzione di specifiche tecniche di modellamento. Ma quindi, com’è fatto il basco? Quali sono i metodi tipici per sagomarlo e con quali colori viene indossato? Scopriamolo insieme!
viene calzato con l’alluda orizzontale e la parte superiore inclinata a destra; ha il fregio applicato sulla regione temporale sinistra; è privo di gradi.
Così recitava la circolare n. 993 del Giornale Militare, la quale nel 1968 certificava l’ufficiale entrata in vigore, per i Carabinieri, del basco blu, ed indicava come indossarlo.
Ma che cos’è il basco, e perché è così importante nel mondo militare e delle forze dell’ordine?
Che cos’è
Il basco spagnolo è un tipico copricapo utilizzato oggi dalle unità militari e di polizia di tutto il mondo. In Italia, in particolare, viene impiegato quasi dalla totalità delle unità militari dell’Esercito Italiano, ma anche dai Carabinieri, dall’Aeronautica Militare, da alcuni reparti della Polizia di Stato, dalla Polizia Penitenziaria e dalla Guardia di Finanza.
Questo tipo di cappello dalla struttura morbida è facilmente riconoscibile grazie alla forma rotonda e piatta, bordata sul fondo, e viene indossato facendolo calare sul lato destro e apponendo il fregio sul quello sinistro. Può essere realizzato in ρiυ’ tessuti come cotone lavorato a uncinetto, feltro o fibra sintetica, ma in ambito militare è soprattutto impiegata la lana intrecciata. Una particolarità di questo berretto è la presenza del cordoncino di regolazione che tradizionalmente viene lasciato penzolare sul retro ma può essere anche tagliato in base alla misura della testa. È spesso decorato con un distintivo in stoffa o in metallo, per questo dispone di un rinforzo interno nella posizione in cui viene applicato il fregio, in modo da fornire ρiυ’ supporto e struttura quando è indossato. Il basco è molto importante nel mondo delle Forze Armate perché, assieme al fregio che lo decora, concorre a distinguere tra loro i vari corpi e i vari reparti.
Inizialmente, i colori dei baschi non erano gli stessi di oggi: ad esempio, dopo la guerra il Centro di Paracadutismo Militare portava il colore khaki, così come la maggior parte delle forze armate una volta abbandonata la “bustina”. Dal 1981 invece, il colore adottato dalla maggior parte delle forze armate ed ancora oggi largamente utilizzato, è il nero.
Origine e storia
Originariamente, questo copricapo era molto popolare tra i contadini dei Paesi Baschi, a Nord della penisola iberica (da qui il nome in italiano di “Basco spagnolo”), dove difatti è diventato un capo di tradizione nazionale. In Italia, sino al secondo dopoguerra, è stato largamente utilizzato dalla classe operaia come simbolo di riconoscimento ma è soprattutto nell’ambito militare che trova il suo maggiore impiego.
La guerra civile spagnola è stato il primo evento significativo durante il quale se n’è avuto un largo utilizzo da parte delle truppe italiane: da una parte, il CTV, Corpo Truppe Volontarie, schierato dal regime fascista a supporto di Francisco Franco e delle forze spagnole nazionaliste utilizzava il basco blu; dall’altra, il copricapo veniva indossato anche dagli anarchici italiani sostenitori degli schieramenti antifranchisti. È stato dal 1948, anno dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, che il basco fu adottato ufficialmente, in particolare dalla Divisione di Fanteria “Folgore”, dai R.E.D. (Reparti Esploranti Divisionali), dal Centro Paracadutismo Militare, dai Lagunari (che oggi lo indossano verde) e dai reparti Corazzati. Fino alla metà degli anni ’60 il basco ha inoltre condiviso il proprio monopolio nell’abbigliamento militare con l’iconica “bustina”, ma nel 1965 questa è stata del tutto soppiantata dal cappello di origine spagnola.
L’unico corpo dell’Esercito Italiano a non indossare il basco oggi è quello degli Alpini.
Come si indossa:
Il basco, come abbiamo ormai compreso, è una parte imprescindibile dell’uniforme delle Forze Armate e per questo deve rispettare anche precisi canoni nella forma e nell’indosso.
Quando viene venduto, il basco non ha forma, ma è semplicemente schiacciato su se stesso; sarà la Forza Armata che, una volta ricevuto, dovrà accuratamente modellarlo.
Come abbiamo accennato, il basco viene indossato facendo calare il tessuto sulla destra ed apponendo il fregio sulla sinistra, in corrispondenza dell’apposito pannello rigido. Per dargli la forma “pendente”, generalmente il cappello viene bagnato con acqua calda e posto sul capo, quindi modellato con le mani; successivamente, gli viene “fatta la barba”, ovvero con una lametta vengono minuziosamente eliminati i peletti della lana per renderlo ρiυ’ liscio. Nonostante il basco e la sua forma siano parti fondanti delle uniformi ufficiali, talvolta gli operatori adoperano tecniche proprie per far calzare meglio il berretto, come ad esempio tagliare via il piccolo pannello rigido inserito all’interno della fronte, o dando due punti con ago e filo tra la piega pendente del cappello e la base, per non fargli perdere la forma. Guarda il filmato Seppur possa sembrare semplice e veloce, il processo per dare la forma al basco in realtà richiede tempo e attenzione: infatti, il feltro di lana non si presta facilmente ad essere sagomato e la rasatura della superficie, se effettuata eccessivamente, in alcuni punti può anche rovinare il copricapo.
Curiosità: il caso dei Paracadutisti della Folgore:
Come abbiamo detto, i colori dei baschi che vediamo attualmente non sono sempre stati gli stessi. La Brigata Paracadutisti “Folgore” infatti, dall’inizio degli anni ’40 durante la Seconda Guerra Mondiale, scelse come colore distintivo il grigio verde (oggi utilizzato esclusivamente dal 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”) e lo portò con onore per quasi 30 anni, fino al 1968. Il primo Luglio, alla conclusione della grande e complessa esercitazione con aviolancio di massa “Aquila Rossa” svoltasi a San Rossore (Pisa), per premiare il Corpo Militare che scendeva “come folgore dal cielo”, il Presidente della Repubblica On. Giuseppe Saragat consegnò all’allora generale Li Gobbi l’iconico basco amaranto che possiamo ammirare oggi. Il colore non era casuale, ma si rifaceva a quello dei famosi Red Devils inglesi appartenenti alla 1st Airborne Division dell’Esercito Britannico, che indossavano l’amaranto già dal 1942 durante il conflitto in Nord Africa.
Alcuni esempi dell’uso del basco all’interno delle Forze Armate:
Basco nero:
Arma di Fanteria (Fanti, Granatieri, Bersaglieri)
Arma di Cavalleria (Cavalieri e Carristi)
Arma dei Trasporti e MaterialiArma del Genio Arma delle Trasmissioni
Arma di Artiglieria
Banda Musicale dell’Esercito Italiano
Carabinieri Seconda Brigata Mobile (7º rgt. “T.A.A.” e 13º rgt. “F.V.G.”)
Corpo Militare Croce Rossa Italiana
Corpo Infermiere Volontarie Croce Rossa Italiana
Corpo Militare S.M.O.M.
Corpo Sanitario dell’Esercito Italiano
Corpo degli Ingegneri dell’Esercito
Corpo di Commissariato dell’Esercito italiano
Reparti Autonomi Scuole Superiori Militari, Scuola Sottufficiali, Accademia Militare
Basco Rosso Amaranto:
Brigata Paracadutisti “Folgore”
3º Reggimento Cavalleria Paracadutista “Savoia Cavalleria”
Artiglieria, Genio, Trasmissioni e Servizi delle Truppe Paracadutiste
Carabinieri Paracadutisti (Tuscania e G.I.S.)
Polizia di Stato (NOCS)
Basco Grigio Verde:
9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”
Basco Verde Laguna:
Reggimento Lagunari “Serenissima”
Basco Azzurro “AVES”:
Aviazione dell’Esercito
Brigata Aeromobile “Friuli” (Fanteria aeromobile)
Basco Blu:
Carabinieri
Polizia di Stato
Reparto Mobile della Polizia di Stato
Brigata Marina “San Marco” (Fanteria di Marina)
16º Stormo “Protezione delle Forze” (Fucilieri dell’Aria)
Forze dell’Ordine Italiane aggregate all’E.G.F. – Eurogendfor
Basco Blu Navy:
Brigata Marina “San Marco” (Fanteria di Marina)
16º Stormo “Protezione delle Forze” (Fucilieri dell’Aria)
Basco Verde Marino:
GOI Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei”
Basco Ceruleo:
Aeronautica Militare
GOS – Gruppo Operativo Subacquei del COMSUBIN – Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei”
SODT – Supporto Operativo e Difesa Terrestre
Basco Khaki:
17º Stormo Incursori
Basco Rosso:
Carabinieri Cacciatori (squadroni “Calabria”, “Sicilia”, “Sardegna” e “Puglia”)
Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta
Basco Verde:
Guardia di Finanza – Antiterrorismo Pronto Impiego e Istruttori di Tiro
Carabinieri Forestali – Corpo Forestale
Basco Grigio:
Guardia di Finanza
Basco Azzurro:
Polizia Penitenziaria
Basco Azzurro ONU:
Forze Armate e dell’Ordine Italiane aggregate a Missioni dell’O.N.U. (Caschi Blu)