L’Operazione Mangusta è un’esercitazione che si svolge ogni anno in territorio italiano e vede protagonista la brigata Paracadutisti Folgore, assieme ad altri assetti militari italiani e stranieri. Vediamo più da vicino di cosa si tratta!
La Brigata Folgore è un’unità paracadutista specialistica organizzata per svolgere operazioni con pochissimo preavviso, spesso operando su grandi distanze e in zone non raggiungibili da altre tipologie di forze. Per questo, è necessario che il gruppo sia addestrato alla conquista e alla tenuta di obiettivi vitali, nonché alla protezione degli spazi terrestri e aerei che controlla e alla loro occupazione preventiva. Queste, insieme a tante altre, sono le competenze che vengono consolidate nell’ambito dell’Operazione Mangusta e che non riguardano soltanto i paracadutisti ma anche tutte le altre Forze partecipanti.
Obiettivi
L’esercitazione addestra gli operatori alla pianificazione, alla preparazione e alla condotta di un’operazione avio-portata e allo svolgimento di attività militari tattiche di varia natura (offensive, difensive, abilitanti), in un contesto che può presentare conflittualità di natura diversa, ovvero può essere regolare, irregolare o cyber.
Anche l’ambiente in cui si svolgono le operazioni, è chiaro, non è generalmente favorevole ma si tratta spesso di terreni semi permissivi o ostili, che contribuiscono così a rendere le azioni ρiυ’ aderenti alla realtà e la preparazione più efficiente.
Uno degli obiettivi dell’addestramento, oltre alla conduzione a buon fine di un’operazione per molti versi complessa e carica di difficoltà, è l’incoraggiamento allo sviluppo della capacità decisionale del singolo operatore fino ai massimi livelli, così da renderlo il ρiυ’ indipendente ed autonomo possibile. È proprio grazie al singolo infatti, che anche gli standard di specialità possono crescere e solidificarsi incrementando di conseguenza la reattività della Forza nella risposta alle emergenze.
Il consolidamento delle competenze da parte della Forza Armata è di vitale importanza, per questo l’operazione Mangusta è svolta ogni anno fra i mesi di Ottobre e Dicembre ed impiega in media da 800 a 1000 operatori e operatrici, appartenenti in gran parte ai paracadutisti dell’Esercito ma talvolta anche ai Carabinieri Tuscania, all’aviazione e a contingenti stranieri. A questo proposito, il principale partner estero che quasi ogni anno prende parte all’esercitazione è la 173° Airborne Brigade Statunitense, di stanza a Vicenza, ma spesso si è vista anche la partecipazione dell’11° Aerobrigata d’Assalto Olandese. Nel 2019, oltre all’intervento attivo dei suddetti contingenti, si sono avuti anche osservatori esterni provenienti dalla Brigada Paracaidista spagnola e da unità dell’esercito polacco e armeno. Tali presenze, seppur non partecipanti attivamente, sono importanti perché forniscono un grande valore aggiunto all’operazione e oltre a diffonderne la conoscenza al di fuori del territorio italiano, collaborano al mantenimento degli impegni assunti in ambito NATO riguardo la cooperazione e l’interoperabilità tra eserciti diversi.
Come si svolge
L’operazione inizia con la ricognizione della zona da parte di pattuglie di esploratori che si lanciano in caduta libera ed hanno il compito di individuare un’area idonea per l’aviolancio di unità più consistenti, fornendo le informazioni al Comando e garantendo la sicurezza dell’area.
Da qui, le pattuglie infiltrate con aviolancio in territorio “non permissivo” iniziano il movimento sul terreno con obiettivi volta per volta stabiliti dal Comando e rinnovati con collegamenti radio, a volte anche ottenuti con il sorvolo ad orari prefissati di un “aereo-ponte”. Per garantire loro una maggiore durata della missione, di solito vengono organizzati aviorifornimenti anche notturni, con il supporto a terra di segnalazioni elettroniche per i piloti muniti di visore notturno.
Nel frattempo il territorio viene controllato da forze “ostili” il cui compito è di intercettare le pattuglie infiltrate ed impedire loro di compiere le azioni offensive.
Nel 2018 Mangusta ha simulato l’intervento di una forza NATO in aiuto ad un paese amico del continente Africano, nel quale fosse in corso una crisi legata al controllo delle risorse idriche. In questa occasione la compartecipazione di forze diverse sia italiane che straniere ha dato una connotazione estremamente realistica alle azioni, consentendo di affinare e consolidare le capacità di integrazione, la cooperazione fra contingenti e lo scambio di tecniche.
A UN PASSO DALLA REALTÁ
Guardiamo ora da vicino alcune foto dei nostri soldati impegnati nell’esercitazione.
In questo frangente gli operatori sono impegnati nell’osservazione e nello studio di quelli che sembrano grafici di dati e aree geografiche, al fine probabilmente di organizzare al meglio l’operazione tattica e la sua buona riuscita.
I militari appartengono all’Artiglieria Contraerei, come si vede dalla patch verde in primo piano a sinistra. La toppa a velcro posta sull’omero destro della Mimetica Vegetata rappresenta in alto Atlante, simbolo dei Supporti delle Forze Terrestri, e in basso i cannoni incrociati caricati di un missile, simbolo dell’artiglieria controaerei.
Sempre in primo piano ma stavolta a destra vediamo un accessorio immancabile per il militare, i guanti, in questo caso nel modello Shooting vegetato di Defcon 5. Questo modello ha il dorso rinforzato ed elastico e il palmo in pelle scamosciata di microfibra Amara. Inoltre dispone di inserti antiscivolo sul palmo e su tre dita, lasciando liberi invece pollice e indice per consentire una presa ρiυ’ salda sulle armi e sui grilletti.
Di seguito, immersi nella vegetazione, due paracadutisti della Folgore identificabili chiaramente dalla patch omerale si occupano delle trasmissioni radio.
Sul loro volto vediamo il trucco da camuffamento, che può essere sia in colore Verde e Nero, sia in Verde e Marrone. Sul Nostro Sito sono disponibili sia le confezioni da 60 grammi sia da 30 grammi, in vendita in colore singolo oppure in opzioni di acquisto da due tubi con entrambi i colori. Il trucco da mascheramento è atossico e anallergico, non permette di essere individuati con il visore notturno e respinge gli insetti.
Sul fianco del gilet tattico poi, a sinistra nella foto, oltre alle altre tasche si vede chiaramente la Tasca Medica Completa, facile da individuare grazie alla grande croce stampata sul fronte. Questa piccola tasca nasconde all’interno grande potenziale perché è capace di contenere fino a 5 cerotti, disinfettante, garze e bende sterili. Eventualmente, può anche essere rifornita con altro materiale sanitario a piacere.
Com’è facile intuire, la terza foto risale invece all’anno 2021, dove nonostante le difficoltà ancora presenti relative all’emergenza Covid, i nostri militari hanno comunque eseguito l’esercitazione rispettando tutte le precauzioni sanitarie del caso.
Se sul velcro omerale destro, come abbiamo visto, viene portata la patch con l’unità militare di appartenenza, a sinistra viene invece attaccato lo scudetto Italia, come ci mostrano entrambi questi due operatori della Brigata RISTA, nascosti fra la vegetazione. In questo caso lo scudetto è tradizionalmente gommato, con il fondo in tessuto in panno verde, ma può essere anche tutto ricamato oppure in PVC. Sul petto invece si scorge la Patch con il Gruppo Sanguigno dell’operatore, nella versione 4 x 4 cm.
Spostandoci più in alto, notiamo sopra gli elmetti di entrambi la presenza dei Telini Vegetati Standard, ovvero senza fettucce modulari, né bilancieri. Questa versione tradizionale del telino copri elmetto è universale e si adatta comodamente ad elmetti regular cut grazie all’elastico sul fondo. Ne esistono tuttavia versioni aggiornate e ρiυ’ accessoriate, aderenti allo standard Soldato Sicuro, come il Telino SBB di Seconda Generazione, dotato inserti liberi per le slitte, frontalino rinforzato e tasca posteriore rimovibile.
Queste foto dei nostri militari in azione riescono a darci un’idea ancora più realistica di cosa sia mangusta: non una semplice esercitazione di prassi ma una vera e propria simulazione di uno scenario di crisi e della sua relativa risoluzione, che coinvolge forze ed eserciti diversi, che viene osservata anche da un pubblico internazionale ma che soprattutto ha l’obiettivo di consolidare le competenze delle unità coinvolte e sviluppare la capacità decisionale del singolo come parte attiva del gruppo.