La Combat Shirt

Studiata per l’utilizzo in combinazione con il gilet tattico o al posto delle giacche delle mimetiche, la combat shirt è uno dei capi più specifici per l’abbigliamento militare. Dalla sua realizzazione originale per scopi tattici, il suo uso si è allargato a più ambiti dando modo di sviluppare differenti versioni adatte per varie esigenze.

Com’è fatta? La particolarità della combat sta nella sua doppia struttura: il busto e la schiena sono realizzate con un tessuto morbido e confortevole, più o meno caldo in base alla stagione per cui il capo è studiato, mentre le maniche e le spalle sono composte invece in materiale ρiυ’ robusto e resistente, spesso antistrappo. Quest’ultimo è il RipStop, un tessuto generalmente misto cotone e sintetico con una trama quadrettata che impedisce ad eventuali tagli nel tessuto di allargarsi e compromettere seriamente il capo.

Tre dei Navy Seal presenti nel film Zero Dark Thirty, mentre indossano la combat shirt in mimetismo Marpat DesertEsistono varie versioni della combat shirt sia in termini di realizzazione che di mimetismi, una fra le più amate è la Combat Shirt a marchio 101 Inc.
In questo modello la parte del tronco è morbida ed elasticizzata, leggermente ρiυ’ lunga della media per consentire un indosso comodo all’interno dei pantaloni. Le maniche e le spalle sono realizzate nel tessuto RipStop appena citato, con gomiti in tessuto rinforzato, e ad avvalorare l’identità tattica del capo sono presenti sugli omeri anche tasche oblique con zip, sormontate da velcri per apporre patch o ID. Il colletto è rialzato e apribile con la cerniera, così da consentire una migliore traspirazione o, al contrario, mantenere maggiore calore all’interno. Per lo stesso motivo, e per una maggiore comodità di indosso, i polsini sono regolabili a velcro.

LA LYCRA (o Spandex, o Elastam)

In modelli come quello di 101 Inc le parti del tronco e della schiena sono generalmente realizzate utilizzando mix di tessuti sintetici e di cotone, perché ρiυ’ economici ma soprattutto più versatili. L’utilizzo di queste misture o di puri tessuti sintetici non è un mistero e non è in realtà una caratteristica che volge a svantaggio dell’operatore né del capo stesso: la fibra sintetica è morbida, meno soggetta all’usura ed asciuga in fretta. Ci sono modelli poi che utilizzano sì tessuti sintetici, ma di qualità diverse, come nel caso della Combat Shirt in Lycra di Openland. Combat Shirt con torso in Lycra a marchio Defcon 5Anche questa ha la parte delle maniche in RipStop ma il torso e la schiena, come dice il nome, sono in Lycra, ovvero in elastam. La fibra elastica in questione ha un’ampia capacità di allungarsi e di tornare poi alla forma originale, è molto leggera e scivolosa al tatto, particolarmente indicata per attività ad alta intensità (non a caso, la Lycra viene notoriamente utilizzata nell’abbigliamento sportivo, per la costruzione di capi tecnici, costumi e simili). La combat in Lycra è da preferire alle altre tipologie quando si abbia bisogno di un capo fresco e leggero, che non intralcia il movimento e, chiaramente, elastico.

IL COTONE ELASTICIZZATO

Se invece si preferisce un modello più classico, magari adatto per l’inverno, la scelta del cotone come tessuto principale non è da sottovalutare. La Combat Shirt in Cotone Elasticizzato di Defcon 5 ha il torso e la schiena in cotone, misto ad una percentuale di materiale elastico che rende ρiυ’ confortevole l’indosso. È certamente un tessuto più pesante della Lycra e ρiυ’ soggetto ad attrito, per questo però si presta meglio a climi freddi ed esercita maggiormente la funzione termica. Se però il calore trattenuto dalla maglia non basta, al di sotto si può sempre indossare un completo termico come il Performance di MilTec. La sua natura aderente e la costruzione in materiale tecnico consentono una tenuta maggiore del calore all’interno, ma allo stesso tempo non impediscono la traspirazione. Le cuciture sono piatte e per questo non fastidiose, mentre il tessuto elastico a quattro dimensioni garantisce un’ampia capacità di movimento, senza intralci.

Come abbiamo compreso, a parte la composizione dei tessuti che può variare, le caratteristiche delle combat shirt sono sempre pressoché le stesse:

  1. Colletto ribaltabile spesso dotato di zip di apertura
  2. Tasche oblique sulle maniche con velcri al di sopra
  3. Tessuto antistrappo sulle zone maggiormente esposte
  4. Tessuto morbido ed elastico su torso e schiena

Come varianti, si possono avere anche il velcro su un lato del petto e la rete ascellare per favorire la ventilazione.

Con l’evoluzione della produzione e delle tecnologie tuttavia anche i modelli più classici, come era facile prevedere, si sono perfezionati e sono nate così nuove varianti, ugualmente utili. Ad esempio, per chi necessiti di maggiore protezione durante il servizio, magari in caso di addestramenti specifici o semplicemente per preferenza personale, esistono anche modelli con protezioni integrate, come la Combat Shirt con Protezioni di Defcon 5. In questo caso il capo dispone di ben 12 pad imbottiti in schiuma, 6 su ciascun lato, ricoperti in cordura così da risultare anche ρiυ’ resistenti allo sfregamento e all’usura. Questo tipo di maglia tattica può essere utile quando si portano il gilet tattico o uno zaino al di sopra, così da rendere più comodo l’indosso degli spallacci, ma anche quando, ad esempio, si debbano effettuare addestramenti o esercitazioni a terra.

LA FLANELLA

Se invece l’esigenza richiesta è il servizio in borghese, si può azzardare con i modelli misti in flanella. Molto ρiυ’ simile ad una maglia tradizionale, la Combat in Flanella si presta bene ad un uso contractor o appunto in abiti civili, ma sempre tattici. Il tessuto è chiaramente più morbido e caldo, adatto per le stagioni fredde, ma la struttura delle tasche e dei velcri è la stessa.Tutti i tipi di tessuti elencati o nominati, da sinistra: Cotone, Lycra, RipStop, Flanella, Cordura

Dunque, giunti alla fine di questa rassegna sulle Combat Shirt, possiamo affermare che siano dei capi indispensabili nell’abbigliamento militare ed assolutamente versatili: possono essere indossate da sole, con un body armor al di sopra, o in combinazione con la giacca della mimetica, magari aggiungendo un completo termico come strato inferiore in caso di clima rigido. Le caratteristiche del capo sono sempre le stesse, anche se con ne nuove tecnologie la produzione si è evoluta ed abbiamo la possibilità di accedere anche a modelli dotati già di protezioni integrate. Principalmente la combat è un capo tattico e riesce a mantenere questa caratteristica anche se viene impiegata per un uso in borghese, assumendo anche un aspetto più “civile” grazie alla natura dei tessuti utilizzati, come la flanella.


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