Polizia Militare: ne sentiamo parlare, ma la conosciamo davvero? Scopriamo insieme che cos’è, da chi è composta e di cosa si occupa!
Quello della Military Police (MP) è un complesso di attività volte a mantenere ordine e sicurezza all’interno delle Forze Armate, ed è per questo svolto da un organo militare: l’Arma dei Carabinieri.
Come la Force Protection di competenza Aeronautica è un servizio di vigilanza effettuato dai militari per i militari, questo è, similarmente, un servizio di polizia svolto da una Forza Armata per tutte le Forze Armate.
I Carabinieri impegnati in operazioni di polizia, a favore di Marina, Aeronautica, Esercito e dell’Arma stessa, vigilano sulle leggi, sui regolamenti e sulle disposizioni militari così da assicurare da una parte la disciplina dei soldati ma dall’altra anche tutelarli e farsi carico della loro sicurezza, siano essi da soli o in gruppo. Questo può avvenire in occasioni particolari, pubbliche e non, ma anche durante le esercitazioni dei comandi o degli enti delle Forze Armate.
Lo spettro di attività richieste è ampio e articolato, nel concetto di sicurezza infatti rientra anche la vigilanza delle installazioni e di aree di particolare interesse militare, nonché lo svolgimento di servizi di scorta a valori e autorità. In ρiυ’, è importante anche la comunicazione che i comandi di polizia militare effettuano con l’organizzazione territoriale dell’Arma, al fine di controllare il traffico militare e fornire ausilio tecnico ai comandanti della Forza Armata con cui cooperano, per la regolare la circolazione dei mezzi militari.
L’impegno nella tutela militare si esaudisce anche nel contrasto a tutte le attività che possano ledere in qualche modo lo svolgimento dei compiti delle Forze Armate, e a supporto di questo la Polizia Militare è anche abilitata, se richiesto dalla magistratura, allo svolgimento di indagini riguardanti reati militari.
Equipaggiamento
Insomma, la rosa di responsabilità che definiscono la figura dell’operatore di Polizia Militare è molto ampia e articolata, per questo appare chiaro quanto sia importante che il Carabiniere che vi presta servizio possa contare su un equipaggiamento affidabile.
Generalmente gli operatori impegnati in tali operazioni indossano il Completo da Ordine Pubblico, soprattutto quando impegnati fuori dall’Italia (approfondiremo l’impegno MP all’estero tra poco); questa divisa è di colore blu scuro con finiture rosse ed è composta da giacca e pantalone, realizzata in materiale antistrappo e rinforzata nelle zone ρiυ’ soggette ad usura. Come su tutte le uniformi da servizio, anche qui non possono mancare i velcri: sul lato destro per la Patch Carabinieri, sul pettorale sinistro invece, insieme al grado, si appone anche la Patch MP. Questa toppa può tuttavia anche essere portata sul braccio dello stesso lato, quando non si indossa la Fascia da Braccio MP.
Come protezione al di sopra della divisa viene spesso indossato il gilet tattico in colore nero, talvolta anche porta piastre. I modelli migliori si differenziano per avere le cuciture rinforzate ed essere realizzati con un tessuto da 900 o 1000 denari, oltre che per essere regolabili ed imbottiti, come ad esempio il Thunder Vest BAV19 a marchio Defcon5.
A completamento dell’uniforme poi non può mancare un paio di Guanti da OP, a Dita intere o a Mezze Dita, in base all’esigenza.
Norme e regolamenti
Approfondiamo adesso brevemente le normative che hanno regolato, e che regolano, la natura e le funzioni della Polizia Militare e la sua organizzazione all’estero.
I compiti di Polizia Militare sono stati affidati in via esclusiva all’Arma dei Carabinieri da parte del ministero della difesa con il decreto legislativo n° 297 del 5 ottobre 2000, oggi sostituito dall’articolo 90 del Codice dell’Ordinamento militare.
L’organo principale che dirige, coordina e controlla le attività è il Capo di Stato Maggiore della difesa, il quale può avvalersi del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri per la predisposizione delle attività; inoltre, i comandi di polizia militare dipendono anche dai Capi di stato maggiore di Forza Armata.
All’estero
Data l’alta specializzazione degli operatori, la Polizia Militare può esercitare le proprie funzioni anche all’estero e lo fa (in gran parte) attraverso il personale della Seconda Brigata Mobile inquadrata nell’Unità Specializzata Multinazionale (MSU). La MSU viene schierata in generale per favorire il mantenimento dell’ordine in zone sensibili, dove magari si trovano consolati o uffici diplomatici, oppure a protezione di realtà civili. Fra le numerose responsabilità si ritrovano nuovamente i compiti di scorta, ma non meno importanti sono la supervisione e l’aiuto nell’evacuazione dei civili da zone a rischio e nella loro generale protezione, oltre al mantenimento di una stabile e sicura comunicazione con gli organi di polizia locale e con le autorità civili.
I compiti di Polizia Militare sono ampi e complessi, ma la preparazione dell’Arma dei Carabinieri non lascia spazio a dubbi sulla buona riuscita delle operazioni. Ancora una volta, la cooperazione tra le nostre Forze Armate si realizza in una combinazione solida e vincente, organizzata nel nome della giustizia e del mantenimento della sicurezza generale dei Comandi e degli operatori stessi.