La Force Protection

La Force Protection è un’attività militare volta a garantire la sicurezza di personale, installazioni e mezzi militari in qualunque contesto si ritenga necessario e contro qualsiasi minaccia. È, in parole semplici, un servizio di vigilanza effettuato dai militari, per i militari.

Durante operazioni all’estero, installazioni di basi italiane fuori dai confini, o semplicemente eventi di grande portata nazionale, gli operatori impiegati nella Difesa delle Forze hanno il compito di sorvegliare l’area ritenuta sensibile e tutte le installazioni che vi sono all’interno, così da consentire ai militari che invece sono impiegati all’interno di quell’area, di svolgere il proprio servizio al sicuro.Esercitazione dei Fucilieri dell'Aria in attività di Force Protection Non solo, si occupano anche di garantire l’imbarco e lo sbarco dei soggetti sensibili (come connazionali in rientro in patria) a bordo di aerei militari (operazione detta “Air Marshall Security Service”), ma anche di sorvegliare le basi aeree italiane all’estero.
È molto importante, nell’ambito della Force Protection, porre il focus sul binomio fondamentale tra sicurezza e logistica. Le attività richieste in questo senso si svolgono con la movimentazione di uomini e materiali, nel supporto di essi all’interno dei teatri operativi e nella soddisfazione di qualunque esigenza sul campo, così da consentire sempre la buona riuscita della missione.
Gli uomini e le donne impiegati in attività di difesa delle Forze appartengono tutti all’Aeronautica Militare, inquadrati tra le Forze di Superficie, e sono specificatamente addestrati per rispondere alle esigenze di sicurezza nel minor tempo possibile, in maniera autonoma ed utilizzando mezzi blindati su ruote ed elicotteri. In ρiυ’, alla forza umana si accosta ovviamente quella tecnologica, quindi strumentazioni come i simulatori di tiro e i visori termici sono innovativi accessori che facilitano la vita e il servizio dei nostri militari.
Ma chi sono, nello specifico, questi militari? A quali stormi appartengono ed in quale specialità sono inquadrati?

I Fucilieri dell’Aria

Fascia da braccio FPSono i Fucilieri dell’Aria le Forze incaricate di effettuare attività di Force Protection e sono inquadrati nella misura del battaglione, sia all’interno del 9° che del 16° Stormo.
La necessità di dare vita al Reparto dei Fucilieri è nata quando, dovendo movimentare uomini e materiali in teatri operativi impegnativi, spesso sotto l’egida delle Nazioni Unite e della NATO, ci si è resi conto della mancanza di un corpo forte ed altamente specializzato, capace di movimentare risorse umane e materiali in completa sicurezza e autonomia. Tali compiti non potevano essere affidati all’allora corpo di Vigilanza Aeronautica Militare (VAM), poiché composto principalmente da personale di leva e quindi privo di un addestramento adeguato. Per questo nel 2004 nacque il 16° Stormo “Protezione delle Forze” presso il sedime di Martina Franca e nel 2009 il Gruppo Fucilieri dell’Aria presso il 9° Stormo di Grazzanise.
I Fucilieri impegnati in operazioni di Protezione vestono chiaramente la mimetica vegetata (o vegetata desert in alcuni contesti, come a Gibuti) ma si distinguono dagli altri per la fascia FP da portare sul braccio sinistro. La fascia è di colore azzurro e sormontata dallo scudetto italiano, così da consentire un’identificazione rapida dell’operatore in servizio.
Sul capo il basco è tradizionalmente, ed esclusivamente, blu Navy: solo i Fucilieri possono indossarlo in questa tonalità.
Non solo il basco però ci aiuta a distinguere gli operatori del reparto, infatti per identificare l’unità aerea di appartenenza dei militari possiamo far fede in ρiυ’ alle patch o alle spille che questi indossano: riguardo le patch, sul braccio sinistro si trova quella dello Stormo, mentre a destra quella che li identifica come Fucilieri dell’Aria.Stemmi del 9° e 16° Stormo
Lo stemma del 9° Stormo che si trova sulla patch, assunto nel 1969, è un Cavallino Rampante posto nero su bianco, accompagnato ai lati dalle scritte con il nome dell’unità aerea e il titolo alla memoria di Francesco Baracca, aviatore eroe della Seconda Guerra Mondiale. Lo stemma del 16° invece vanta l’immagine di un’aquila che sormonta ad ali spiegate il pomolo di un bastone di comando e si rifà così all’insegna di quello che era il 6° Gruppo aeroplani da caccia del 1917; i colori rappresentano i simboli di equità e giustizia (argento), il cielo e l’operatività in ogni circostanza (blu) e l’onore e la vittoria (verde).
I Fucilieri del 9° stormo hanno svolto operazioni in 13 diversi teatri operativi ed hanno in attivo circa 10 mila ore di volo; sono addestrati fra le altre cose anche ad incrementare le capacità di elisbarco attraverso la tecnica di discesa in fast-rope, ovvero discesa veloce da elicotteri che stazionano fermi in volo. Sommando le loro missioni con quelle del 16° Stormo, si arriva a 36 diverse missioni internazionali totali, 16 teatri operativi e circa 33 mila ore di volo di cui 21 mila spese nell’operazione Air Marshall Security Service.

Alcune missioni di Force Protection

Vediamo infine quali sono stati alcuni dei teatri operativi in cui i nostri militari hanno prestato servizio di protezione.Fucilieri dell'Aria impegnati in attività di controllo
Dal 2005 al 2014, il 16° Stormo è stato presente in Afghanistan collaborando nell’operazione ISAF (International Security Assistance Force) per assicurare la protezione della base di Herat; sempre nell’ambito della stessa operazione, nel 2009 i Fucilieri sono stati impiegati anche a Kabul con compiti di scorta V.I.P. e di protezione al personale A.M. appartenente al contingente italiano.
Non solo, in aree di crisi come la Costa d’Avorio, Egitto, Tunisia e Libia hanno preso parte ad operazioni di rimpatrio di connazionali attraverso il servizio Air Marshall.
Attualmente, i Fucilieri dell’Aria sono impegnati in Iraq, per integrare il sistema di sorveglianza delle aree in cui è presente il contingente italiano che opera nell’ambito dell’operazione “Prima Parthica”.
Per avere più informazioni sulle missioni internazionali dell’Italia ancora in atto, leggi l’approfondimento sull’articolo “Cosa è meglio portare in missione”!

Dunque, abbiamo compreso quanto sia complesso il lavoro di sorveglianza dei Fucilieri dell’Aria, ma anche di quanto sia importante: una base militare priva di protezione è estremamente vulnerabile (basti pensare alle vicende di Kindu del 1961), così come lo sono i suoi uomini e i loro mezzi. L’onore e l’orgoglio che muove i nostri militari è il carburante necessario a garantire loro la motivazione anche in situazioni di difficoltà, lontano da casa, in condizioni sfavorevoli e durante addestramenti difficili, ma è pari al nostro onore e al nostro orgoglio verso di loro, verso la loro volontà di difendere la Patria, e verso il loro coraggio.


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